Pezzi di Storia...


 

Il nuovo mondo

di You

Prima non vi era il nulla. Prima che la Luce e l’Ombra iniziassero la loro rincorsa, ancora prima che gli Dei Superni modellassero i picchi di Raven con le loro potenti mani, ancora prima: che il Mare Nostrum venisse riempito di salate acque e di pesci d’argento, ancora prima che fosse acceso il fuoco eterno sotto il Vulcano e che il cielo di stelle venisse riempito, non vi era il nulla, ma tanti, infiniti e lontani mondi, dal centro dell’universo fino alle pieghe più estreme dell’esistenza. E ognuno di questi mondi era dominato da irraggiungibili divinità, buone e malvagie, giuste e spietate, caritatevoli e crudeli, e su ognuno di questi mondi vivevano miliardi di mortali, con diversi aspetti, diversi credi, diverse conoscenze, tutti alla ricerca di qualcosa: gloria, ricchezza, potere, conoscenza, o anche solo l’illusoria ombra di un amore.

Ma di questi infiniti mondi lontani, nessuno era per noi. Eravamo anime vaganti, perse in un'immensità che non riconoscevamo come nostra, che non ci dava soddisfazione. Nei millenni del nostro pellegrinaggio, qualcuno di noi si staccò dallo sciame di luci per scendere in uno di quei mondi, rivestendosi di carne e sangue, per apprendere, per cercare un indizio che ci portasse nelle terre che cercavamo. Molte di quelle anime tornarono poi a noi deluse, amareggiate, portandoci in dono solo il macabro ricordo di una fredda lama che attraversa la gola, e della Morte con il suo tiepido e malinconico abbraccio. Per chissà quanto vagammo ancora, comete di luce e di dolore che nessuna stella riusciva ad attrarre a se.

Ci saremmo dispersi negli infiniti mondi, saremmo scesi a patti con le regole di dei ostili, saremmo stati costretti a dimenticare la nostra origine e ad imparare lingue e costumi non nostri per dare pace alla nostra sete… ma così non fu. Uno di noi, che più aveva ricercato la conoscenza e l’avventura nei mondi, colui che più si era arrischiato incarnandosi in deboli corpi di carne per cercare una terra nostra, era finalmente riuscito a comprendere il Segreto degli dei, aveva raccolto nella sua intima essenza il Fuoco della Creazione, ed ora possedeva la conoscenza per usarlo. Fu nella sua mortale vita un difensore della Fede e dei Sacri Valori, e difese i mondi che visitò con la forza della spada e della preghiera, fino a giungere ad un passo dagli dei di cui proteggeva i templi. Era Joy, il Paladino di Shadowdale…  era tornato fra noi, rivestito di splendore, immensa stella lucente, abbagliante fuoco fra tremanti fiamme di candele.

Egli ci chiamò a se, e si circondò di quelli che riuscivano a sostenere con lo sguardo l’accecante Fuoco della Creazione. Due si misero ai lati del Superno Joy per sorreggere e guidare le fiamme creatrici: alla sua destra era Benem, un tempo sacerdote di un culto lontano delle terre di Shadowdale, e ora più potente degli stessi dei che venerava; alla sua sinistra vi era una oscura e potente ombra, che sparì nelle tenebre dell’universo quando l’opera fu completa, e di cui solo i più antichi ricordano il nome.  E il Fuoco divampò nell’universo, forgiando quel mondo che il nostro cuore ardentemente desiderava.Gli dei degli altri mondi vennero a mirare la nostra impresa, e portarono con loro i nostri compagni di un tempo persi nei mille abissi dell’universo, per assistere alla realizzazione del Sogno.

Ora siamo qui, un anello di anime  intorno a questo palla di roccia, fuoco e acqua, ove la Luce e l’Ombra si alternano, ove molti di noi sono scesi e sono diventati eroi, in attesa del nostro momento, in attesa del giorno in cui saremo chiamati, e  una donna ci darà alla luce per scrivere un pezzo di storia nel mondo di Lumen et Umbra.”

Memorie di un Non Nato

Nel calendario di un mondo lontano, era il 27/10/94 quando Joy chiamò a se coloro che l’avrebbero aiutato. Il giorno 5/12/1994 dello stesso calendario, il Fuoco della Creazione si spense, e fra le fiamme che si aprivano si rivelò il nuovo mondo : Lumen et Umbra
Da quel giorno, , da quel mistico e antico tempo, inizia la storia dell’Impero di Alma: era l’anno zero del calendario di Alma Civitas.

Il primo nato

Il Superno Joy discese sulla terra, e si sedette fra i fiumi del mondo. Dal cuore delle montagne del nord prese la roccia più dura, dagli abissi dei vulcani d’occidente prese il fuoco più caldo, dai lontani cieli d’oriente prese l’aria più pura, e dagli abissi dei mari del sud prese l’acqua più cristallina. Gli elementi della creazione erano nelle sue mani, e con essi,il Superno forgiò il corpo. Benem lo accolse a se, e lo strinse in un abbraccio. E la vita era presso a lui, e la vita fluiva in lui. L’ anima predestinata scese dalle stelle, si inchinò ai Superni, e splendente, si incarnò. Era Iridel, il primo nato...

…”tuoi sono i fiumi, tuoi sono i cieli, tuoi sono i frutti e le spine della terra, come tuo è il calore delle stelle nel cielo. Tu sei chiamato a dominarlo, a soggiogare le bestie che per la Nostra Volontà lo popolano, tuo è il compito di affrontare l’oscurità che nei suoi abissi si cela. Tuo è il vigore delle lame, tua è la velocità e la furbizia, tua è la forza della preghiera,tua è la potenza dell’occulto e tuoi sono i segreti della mente. Tuoi sono i disarmanti sorrisi di una donna, tuoi sono gli abbracci di un amico, come tuo è il ghigno dei nemici e le malvagie urla del male. Tuo è la gioia della vittoria e la disperazione della Morte. Questo è il mondo tuo e dei tuoi fratelli e discendenti che verranno. “

E Iridel vide il mondo popolarsi davanti ai suoi occhi. Lui era il primo nato, modellato nelle mani degli dei e investito dalla vita che è in loro. Suo era il compito di vedere i futuri compagni di vita nascere fra le doglie delle madri, suo era il privilegio di vedere e ricordare il principio di tutto. Vide la terra rimbombare sotto i passi dei giganti, vide un nano costruire la casa nella viva roccia delle montagne, vide gli elfi ballare nelle foreste e gli gnomi scoprire l’erba pipa, e vide l’uomo suo fratello nascere, moltiplicarsi e invadere ogni dove. Vide i goblin cacciare e uccidere solo per il gusto di farlo, vide l’ombra dei troll oscurare il cielo, vide gli orchi affilare le asce, e i drow imprecare contro il sole.

E sangue nato da sangue, carne generata da carne, nacquero “gli Antichi”, i primi eroi di Lumen et Umbra. I loro nomi ora indicano i più luminosi astri del cielo, e alcuni di essi hanno meritato, per la loro gloria e per il loro valore, per la loro conoscenza e per la loro virtù, di sedere con i Superni nella dimora degli dei. Fu il tempo mortale del saggio mago Livio, del possente Thanatos, il primo mortale a raggiungere Asgaard, della meravigliosa sua compagna Silver, del barbaro Whisper e del suo grande amico e mentore Brama, di Brutus, l’uccisore di dei, del geniale Syrguth, dell’irraggiungibile ladro Furis, della sua migliore allieva,la giovane halfling Auryl,  di Kronos il primo Maestro della Mente, del pio sacerdote Pindus, figlio di Iridel, di Valerius il Signore di Abyss  e di tanti altri eroi: Tantum, Caesar, Bios,Lazarus, Cromag, Dopo, Minon, Rinelkind, Aleph, Gizmo, Maui, Enia, Etnocks, Jordy, Alesis, Robin e Doing.

Insieme a loro, fra i nati di Lumen et Umbra si incarnò un dio di Shadowdale: era conosciuto con il nome di Stormbringer, il suo potere era secondo solo alla sua sterminata conoscenza e alla sua genialità. Il Nume di un mondo lontano venne per aiutare i Superni nel reggere il nuovo mondo, finché un mortale non si fosse elevato fra tutti e fosse diventato degno di questo gravoso compito.

 


 

 

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