di Berlenzio
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Zona consigliata per eroi di grande fama e potenza

1) Politica
Monte Celestia. La dimora del bene supremo. Il luogo dove il male non può accedere, pena la sua totale distruzione. Il trono del Bianco Sire, enigmatica figura dal potere vastissimo, simbolo e obiettivo della venerazione di tutti i martiri del bene.
Parlare di politica vigente a Monte Celestia è facile: tutto ruota intorno al suo signore e padrone, il Bianco Sire, tutto ruota intorno al bene assoluto, un bene luminoso come il sole, tuttavia non un bene elargito a tutti, ma una forza vendicativa contro chiunque non sia schierato dalla sua parte.
A Monte Celestia vige una monarchia assoluta retta da una carica divina, e fino alla fine dei tempi sarà così. È un’utopia realizzata, non può esistere nulla al di fuori della grazia del Bianco Sire. O forse nulla, perché al di sotto del suo trono il male cova vendetta e brama una liberazione dalla sua prigionia, un male in grado di indurre in tentazione gli stessi abitanti del Monte, portandoli a una furia carica di odio e violenza inauditi.

2) Religione
Il Monte Celestia, per sua stessa natura, è l’incarnazione fisica dell’obiettivo di qualsiasi essere senziente che cerchi di raggiungere il bene supremo e la pace ad esso conseguente.
Il Bianco Sire, un dio giusto e benevolo, ma pronto a divenire vendicativo e distruttore, accoglie tra i gironi del Monte solo le anime più pure, solo coloro che hanno donato la loro vita e si sono votati alla causa del bene, solo i martiri che hanno dedicato il loro ultimo sospiro, dopo innumerevoli torture, alla manifestazione del bene assoluto nel mondo mortale.
Non si può parlare in maniera esatta ed esaustiva di religioni presenti a Monte Celestia, perché lo stesso luogo esiste come rappresentazione di un ideale religioso. Tuttavia ogni culto devoto al bene trova una sua risposta in questa terra: ogni rappresentazione, ogni icona, ogni preghiera viene dimenticata, esiste solo la venerazione del supremo, il Bianco Sire.
Importante figura religiosa è rivestita da una creatura tanto enigmatica quanto affascinante: il Traghettatore, colui che conduce le anime dei vivi e dei morti alle sponde del Monte.
Interessante notare come la figura di questo traghettatore sia affine a quella di un altro mitico traghettatore, Caronte, colui che condurrà nell’Ade gli spiriti dei defunti in cambio di un obolo, consentendo loro di guardare le acque dello Stige, il fiume dell’Oblio. Secondo alcuni studi recenti, svolti dagli esimi teologi del Palazzo delle Religioni di Alma, il Traghettatore di Monte Celestia e Caronte sono solo due incarnazioni dello stesso spirito, presenti al contempo nel regno di coloro che sono morti senza conoscere il bene e assaporarlo e nel regno del bene assoluto.

3) Clima
È forse la terra più confortevole dell’universo, scaldata sempre dal più splendente sole e accudita nella più calda e materna delle notti. È un luogo perfetto, che trova perfezione anche nelle sue vette più elevate, spazzate da tempeste e da fulmini, evocati dagli Angeli protettori per scoraggiare gli invasori di questa terra beata.

4) Arte
Non esistono manifestazioni artistiche catalogabili secondo i fattori mortali. Celestia è essa stessa un’espressione di una bellezza pura e incontaminata, sempre splendente, dove ogni suo abitante, ogni spirito privilegiato di poter riposare tra le sue strade, acquisisce un aspetto a dir poco indescrivibile. Ma anche una bellezza così rara ha il suo neo, il suo lato oscuro, nascosto e relegato, custodito da angeli così zelanti da essere pronti a morire per custodire il loro incarico. Una prigione per il male che si annida nelle ombre tra le luci, un male tentatore che spinge i mortali a compiere scempio nella terra dove, invece, dovrebbe vigere la pace assoluta e il riposo dei giusti.

5) Architettura
Per la maggior parte, il Monte Celestia si compone di territori naturali vergini e bellissimi. Tuttavia, nei vari gironi, si assiste dapprima alla presenza di giardini curati da mani dotate di un’abilità magistrale e poi a vere e proprie opere architettoniche concepite da menti soprannaturali.
Ogni girone è diviso dagli altri da cancellate fatte dei metalli più rari e pregiati, cancellate che nessuna mano può aprire, se non la volontà stessa del Bianco Sire e le chiavi dei loro custodi e guardiani. I primi due gironi sono più semplici, senza rappresentazioni particolari, eccezion fatta per una splendida fontana naturale che sgorga direttamente dalla roccia.
A seguire si può osservare una struttura particolarmente gradevole all’occhio, nei pressi dell’ingresso del terzo girone, una sorta di gazebo, una dimora di coloro che hanno donato la vita e la sofferenza fisica al bene, un rifugio per i martiri che sono spirati in nome del Bianco Sire, e che ora godono della sua benevolenza e del calore che egli emana.
In seguito si sviluppa un bosco vastissimo in cui è difficilissimo orientarsi, un bosco così perfetto da sembrare irreale, abitato da angeli guardiani pronti a sacrificare loro stessi per salvaguardare il Sire.
Verso il termine del Monte, avvicinandosi maggiormente alla sua vetta, si incontra dapprima un sentiero artificiale, costituito di purissima ossidiana, lastricato da essa e decorato con incisioni, bassorilievi e sculture di inumana beltà. Esso è la dimora del più determinato, vendicativo e possente servitore del Bianco Sire: il massacratore degli ingiusti, il flagello degli infedeli, Eleiru. Una figura invero enigmatica, così luminescente e bella ma al contempo così cruenta e distruttiva da ricordare un’altra creatura celestiale di egual potenza e spirito vendicativo, l’arcangelo Uriele (dopotutto anche i loro nomi nascondono un segreto che li lega: che siano due manifestazioni di una stessa potenza?).
Al termine del Monte, tra viali fatti del più puro dei marmi, vivono i difensori estremi del Bianco Sire, le cinque rappresentazioni del culto che egli rappresenta, le incarnazioni dello spirito guerriero e fanatico del crociato.
E si giunge finalmente alla cima del Monte, un luogo di splendore impareggiabile e di beltà impossibile da emulare, un tempio d’oro massiccio lucente come il sole, il cui terreno circostante è costellato da montagne d’oro grezzo e al cui interno è assiso, sul suo trono tempestato di diamanti, il Bianco Sire, avvolto nella luce del bene che egli rappresenta, una luce così forte da non permettere al mortale di vedere oltre essa, a meno che coloro che vogliano affrontarlo non siano caduti nelle lusinghe del demone Gordius, che attende solo il momento della caduta del Sire per prendere il suo posto e che quindi concederà all’incauto mortale il mezzo per squarciare quel velo di luce e colpire l’essenza del bene assoluto.

6) Strade e Collegamenti
Il Monte Celestia non è facile da raggiungere: studiosi di gran fama suppongono che gli spiriti eletti, coloro che più di ogni altro si sono dedicati al bene, giungano ad esso dopo lunghissimi viaggi nei mari d’argento della dimensione astrale.
E questa è la via anche per i mortali che intendono arrivare ad esso, un continuo peregrinare per le onde siderali in cerca dello specchio dal purissimo candore bianco.
Malgrado ciò, non basta trovare questo passaggio per entrare nel Monte, è necessario sconfiggere il guardiano preposto alla sua difesa, il Guardiano del Cielo, il detentore del simbolo in grado di aprire i cancelli del Monte, e di farsi spazio tra gli spiriti beati che attendono giudizio e l’apertura dei cancelli della loro futura eterna dimora.
Oltre il cancello giace l’ultimo ostacolo al raggiungimento delle sponde del Monte: un mare di acque argentee, luminose, calde. Un mare vastissimo, che ad alcuni appare pacifico, ad altri tempestoso e ostile (forse questo aspetto, come molti altri, sono solo il risultato dell’indole e dello spirito del mortale che si avventura in queste terre). Un mare che non può essere navigato dal comune mortale, pena la morte e l’inabissamento nelle profondità. Questo mare può essere superato soltanto grazie al Traghettatore, misteriosa e arcana figura in attesa degli spiriti beati che varcheranno le soglie del Monte Celestia, una figura in attesa dell’obolo che consentirà il passaggio all’incauto visitatore, un obolo che può essere ricavato solo dalle più splendenti spade, un obolo forgiato solo dall’angelo delle vastità astrali, Azraele.
Non è possibile accedere a Monte Celestia in altri modi, ma solo di recente alcuni esperti mortali hanno scoperto una via per consentire un rapido passaggio fino al quarto girone, evitando lo scalare dei primi tre e il contatto con il Traghettatore.
Inoltre c’è un altro particolare da aggiungere: esiste un luogo dove, osservando con attenzione, è possibile scorgere il tempio del Bianco Sire. Questo luogo è nei mari acidi che circondano il Palazzo d’Ottone, dimora del Sultano degli Efreet, nei pressi dello scoglio del tormento dove, da eoni, l’angelo rinnegato, il traditore del bene, Epheros, osserva la sua antica dimora disperandosi e dibattendosi nei rimorsi e nel senso di colpa. Il luogo è difficile da raggiungere, esso si nasconde tra le nuvole di vapore venefico al di sopra del mare d’acido, e si può arrivare ad esso solamente affrontando le schiere degli angeli caduti, l’armata di Epheros, il generale angelico scacciato dal regno celeste.

7) Geografia
Definire la geografia del Monte Celestia non è difficile: esso è un monte circondato da un infinito oceano, un monte formato da sette enormi gradini, ognuno dei quali si sviluppa a spirale intorno al corpo stesso della montagna, ognuno dei quali separato dagli altri da possenti cancellate e determinati guardiani.
Ogni gradino di questi assume il nome di girone, e in ciascuno di essi dimorano i spiriti puri devoti al Bene, secondo una gerarchia qui sotto riportata.

Lunia, il Primo Girone, il Paradiso d’Argento
Giardini splendenti, viali illuminati dal sole, anime di purezza incontaminata, spiriti accuditi nella totale beatitudine. Questa è la dimora dei nuovi arrivati a Monte Celestia, gli spiriti che, nel corso del tempo, giungeranno a toccare la purezza del Bene assoluto.

Mercuria, il Secondo Girone, il Paradiso Dorato
Questo girone, simile nell’aspetto al primo ma più maestoso del suo predecessore, fa da dimora a coloro che hanno combattuto in nome del bene e sono morti per esso, coloro che hanno posto la loro spada a difesa di un’ideale e che, anche dopo la dipartita dal mondo mortale, continuano a difendere il bene con tutte le proprie forze. Questa è la dimora dei paladini più ferventi, dei cavalieri più devoti e dei crociati più fanatici.

Venya, il Terzo Girone, il Paradiso di Perla
A differenza dei primi due, in questo girone comprende le prime strutture architettoniche. Esso è il girone dei distruttori del male, coloro che vissero esclusivamente per perseguitare il male in ogni sua forma ed estinguerlo, e dei martiri della fede, gli spiriti di mortali che vissero secondo i dettami del bene e furono per questo perseguitati, torturati, distrutti.
Oltre alla dimora dei martiri della fede è presente, in un passaggio nascosto all’interno del Monte, la prigione del demone Gordius, incatenato insieme a un suo fedele servitore nel cuore della montagna, sorvegliato per sempre da un angelo guardiano che consente il passaggio solo al Bianco Sire in persona: per gli altri c’è il filo della sua spada.

Solania, il Quarto Girone, il Paradiso di Cristallo
Questo girone è diverso da qualsiasi altro, perché non segue la regolare geografia a spirale del Monte. Si tratta di un vastissimo, infinito bosco, costellato di alberi possenti e perfetti, quasi irreali. Tra questi antichissimi alberi vagano gli angeli a difesa del Bianco Sire, letali nel corpo a corpo quanto sulla distanza, armati di lance minacciose.

Mertion, il Quinto Girone, il Paradiso di Platino
Questo girone è chiamato il Paradiso di Platino perché, secondo alcuni studiosi, esso è il materiale di cui sono composti i suoi cancelli e le armi dei suoi abitanti. Per il resto, invece, è un viale regolare lastricato di ossidiana e abbellito con infinite incisioni e innumerevoli bassorilievi.
Qui vive una gerarchia superiore di angeli, ancor più potenti dei precedenti: essi sono i luogotenenti di Eleiru, il massacratore, il flagello del Male. Quest’ultimo, assiso in contemplazione sul suo trono d’ossidiana, difende l’accesso al sesto girone con armi letali e poteri terrificanti.

Jovar, il Sesto Girone, il Paradiso Splendente
La difesa estrema del Bianco Sire, le incarnazioni dello spirito religioso che egli rappresenta, vivono in questo splendente viale di marmo. Maggiore attenzione ad essi è posta nella descrizione architettonica del Monte Celestia.
Qui risiedono i servitori più fedeli del Bianco Sire, l’essenza unica e molteplice di cui si compone il bene da egli rappresentato.
Il Flagello Divino, la punizione temuta da ogni mortale, il terrore i cui passi risuonano nel cuore di ogni peccatore come una campana a morte.
La Fede Cieca, lo spirito che conduce a un fato tragico chiunque dedichi tutto sé stesso al bene supremo, la rappresentazione del sacrificio assoluto in nome della propria fede.
La Devozione, lo spirito che porta con sé la fiamma eterna e inestinguibile che alimenta il cuore del fedele.
Il Fervore Religioso, rappresentazione carnale della costanza, dell’incessanza e della determinazione di coloro che intraprendono una lotta senza quartiere, una eterna crociata contro il male.
E infine, ma non meno pericolosa, per il mortale incauto che vuol giungere ai piedi del Bianco Sire, un’entità quadruplice, un’unica essenza divisa in quattro corpi soprannaturali: La Vendetta Divina, lo spirito punitore dell’infedele, che giunge tra le ombre, impercettibile, e colpisce mortalmente dalle ombre dell’animo del peccatore.

Chronias, il Settimo Girone
Pochi possono vantarsi di essere giunti fin qui, al cospetto del Bianco Sire, con la forza della sola fede. Pochissimi eletti vengono toccati dal Bianco Sire e dalla sua benevolenza, e molti mortali giungono invece qui seminando violenza e sangue, in cerca dei diamanti e dell’oro di cui è forgiata la sua casa.
Cosa sia realmente Chronias, oltre che una vetta, non si può dire: è un tempio, l’ultima dimora del Bianco Sire, dalla quale lui osserva l’infinito e i suoi devoti, e dalla quale emana la luce e il calore che gli spiriti puri cercano di toccare. Forse Chronias, dopotutto, è lo splendore del Sole.

8) Turismo
Non esiste una forma consona di turismo a Monte Celestia. Chi vi si reca lo fa esclusivamente per ottenerne le ricchezze e per guadagnare le preziose gemme di cui si compone il trono del Bianco Sire, noncurante dello sconvolgimento dell’eterna pace che causerebbe.

9) Informazioni Varie
È giusto avvisare l’incauto avventuriero che le creature, sia esse concrete che fatte di puro spirito, abitanti il Monte possono essere letali avversari per chi approdi ad esso impreparato.
Qualsiasi individuo o creatura che non sia di indole benevola rischia di avere vita breve, e sicuramente verra’ attaccato a vista da qualsiasi abitante del Monte. Ma anche per coloro che possono essere definiti “buoni” ci sono poche speranze di uscirne indenni, special modo dal quarto girone a salire.
È inoltre utile segnalare la presenza di un segreto del terzo girone, una prigione ben nascosta, dove da eoni giace incatenato un demone che osò affrontare il Bianco Sire e cercò di salire fino al suo seggio per spodestarlo, il demone Gordius, colui che indusse in tentazione il più amato dei figli del Sire, il generale degli Angeli, Epheros, il Generale Celeste caduto in disgrazia e condannato a un eterno rimorso sullo Scoglio del Tormento, a guardia del leggendario Tarrasque