=============================
*** CYNIDICEA *** di Mestinon
=============================
La città della decaduta civiltà cynidicea, è un'area adatta ad
avventurieri che abbiano conseguito un livello di esperienza
elevato. In realtà, la parte alta della sacra piramide, l'immortale
monumento consacrato ai culti popolari, vanto e sventura di
Cynidicea, oltre a non presentare particolari insidie, è abitata da
creature di indole prevalentemente pacifica, e sarebbe pertanto
esplorabile anche da avventurieri di basso livello. Purtroppo, per
raggiungere quest'area del mondo, occorre attraversare parte del
grande deserto meridionale e rischiare i pericoli che esso nasconde.
A causa di ciò, è consigliabile la visita anche del suddetto settore
di quest'area, solo ad avventurieri perlomeno di medie capacità, e
mai da soli. Completare invece l'esplorazione dell'intera area, è
impresa alla portata solo di gruppi organizzati di avventurieri di
notevole esperienza.
1) Politica
Ai nostri giorni, benché la piramide continua ad essere popolata da
numerosi eredi di questa civiltà decaduta, non esiste alcuna forma
di organizzazione civile, e non si può pertanto parlare di politica.
E' possibile aver un quadro chiaro della situazione sociale attuale
solo accennando alla storia di questo popolo millenario:
"Secoli e secoli fa, Cynidicea era la capitale di un regno fertile e
ricco. Il suo popolo bonificò vaste zone del deserto, specialmente
durante il regno di Re Alexander, l'ultimo e più grande Re di
Cynidicea.
Dopo la sua morte, un'enorme piramide venne eretta in suo onore.
La piramide era l'edificio più grande ed importante della città.
Il declino di Cynidicea ebbe inizio nel giorno in cui alcuni
lavoratori, scavando sotto la piramide, irruppero nella tana di uno
strano mostro [...]
Questi aveva sembianze vagamente umanoidi, sebbene fosse più grande
di un uomo.
Al posto delle braccia e delle gambe aveva dodici tentacoli.
La sua testa era simile a quella di una enorme lucertola, con un
grande corno nero in mezzo alla fronte. [...]"
A queste parole, scolpite dagli ultimi sopravvissuti di questa
gloriosa civiltà su di un colonnato edificato sulla cima della
piramide, fu affidato il compito di narrare la storia ed ammonire
dai pericoli di questo luogo ormai maledetto. Ben presto questo
terrificante mostro, che venne chiamato "Zargon il terribile",
decimò la popolazione civile durante le sue scorribande notturne. Ma
cosa ben più grave, sempre più numerosi cittadini, forse per
esorcizzare il terrore che questa orripilante creatura evocava,
iniziarono ad adorarlo, creando una sorta di culto malvagio, nella
speranza, forse, di essere risparmiati, anche in virtù dei sacrifici
umani che ad esso offrivano. A tal scopo, infatti, vennero lasciati
liberi di scorrazzare nella piramide, i criminali della peggior
specie che affollavano le prigioni cittadine (ed addirittura, non si
sa bene come, è possibile incontrare ancor oggi qualche discendente
dei suddetti banditi che, in virtù delle capacità ereditate dai loro
poco nobili antenati, sono in grado di nascondersi e muoversi
subdolamente, riuscendo a sfuggire alle grinfie di Zargon...almeno
per un po').
In ogni caso, la nascita di questo culto maledetto, finì per
spaccare ed indebolire definitivamente il regno di Cynidicea,
rendendolo impotente di fronte ai nemici ed agli invasori che si
avvicinavano minacciosi alle mura della città sempre più.
Gli ultimi e ormai pochi oppositori, riuscirono, in un impeto di
coraggio ed orgoglio, grazie alla costruzione di un sistema di
botole e trabocchetti, a "rinchiudere" Zargon ed i suoi accoliti
nelle profondità della piramide. Ma tale impresa fu troppo tardiva.
Il declino ed il crollo di questa potente civiltà era ormai avviato
e purtroppo irreversibile.
2) Religione
La fanatica dedizione ai culti religiosi è la caratteristica
peculiare degli attuali abitanti della piramide.
I culti ereditati sono tre, coloro che li praticano sono di indole
pacifica o neutrale, indifferenti ma comunque non ostili agli
intrusi.
Il culto dell'antico Dio Gorm, rappresentato da un uomo forte,
barbuto, che regge una bilancia in una mano ed un fulmine
nell'altra. Era probabilmente il simbolo della giustizia e della
punizione divina per i peccatori ed i criminali. E' praticato da
chierici, dediti allo spiritualismo ed al disprezzo dei beni
terreni. Il loro sacerdote è Kanadius.
Il culto di Madarua, rappresentata come una bellissima donna, con in
mano una spada ed un fascio di frumento. Gli studiosi sono pressoché
concordi nel ritenerla il simbolo del potere militare e politico,
intenta a difendere la città ed a bonificare nuove zone del deserto
per renderle disponibili all'agricoltura. Ad essa sono tutt'ora
devote schiere di vergini che dedicano la loro vita allo studio
delle arti guerriere, sotto la guida della loro comandante Pandora.
Infine il culto del Dio Usamigaras, raffigurato come un bambino
alato con il corpo circondato dalle spire di due serpenti, che in
una mano tiene una bacchetta e nell'altra una manciata di monete.
Con ogni probabilità, simboleggiava il potere della magia e la
ricchezza materiale. E' praticato pertanto da fedeli che studiano i
segreti della magia sotto gli insegnamenti di Auriga Sirkinos, e
che, probabilmente, non disdegnano di accumulare qualche tesoro,
anche se apparentemente non v'è traccia di dove possa essere
nascosto. E' altresì vero, che, per mezzo dei loro poteri arcani,
hanno dato vita ad una creatura che sembra sia a guardia di qualche
mistero... probabilmente, avventurieri dotati di importanti capacità
esplorative, potrebbero scoprire qualcosa...
I seguaci di questi culti vivono in pace ed armonia nei livelli
posti in alto nella piramide.
Ad essi si contrappongono gli accoliti di Zargon, seguaci del
perfido gran sacerdote Demetrius, esseri malvagi e sanguinari,
"rintanati" nei livelli più profondi della piramide, sempre alla
ricerca di qualche preda umana da sacrificare al loro infernale
padrone.
Occorre infine segnalare, che, parallelamente alle suddette
religioni, esiste un ulteriore culto dedito alla ricerca della
sopravvivenza dopo la morte per mezzo di satanici riti di
imbalsamazione. E' perpetrato dallo spirito di un'antichissima
Regina dei cynidicei, Zenobia, che, non volendosi rassegnare
all'imminente morte, costrinse gli alchimisti di corte ad escogitare
una procedura mistica che permettesse ai cadaveri mummificati di
riacquistare un qualcosa che è comunque difficile definire "vita".
Alcune dicerie vorrebbero addirittura che Zenobia fosse stata, in
vita, la moglie del grande Re Alexander, ma su questo non v'è alcuna
prova concreta. Lo spirito di Zenobia sopravvive nei locali della
piramide che furono destinati ad essere le camere sepolcrali degli
antichi re cynidicei.
3) Clima
Benché quest'area sia immersa nell'afa del deserto, le spesse pareti
di pietra viva isolano l'interno della piramide dalla calura.
Cosicché, già ai livelli più elevati gli ambienti sono freschi e
poco ventilati. Man mano che si scende verso il basso, la
temperatura si abbassa sempre di più fino a divenire gelida negli
strati più profondi. A rendere il clima ancor più spiacevole
contribuisce anche l'umidità crescente.
4) Arte
Le principali attrattive artistiche sono rappresentate dalle statue
degli dei ivi venerati, e dagli altari ad essi dedicati. Tre
imponenti statue rappresentati Gorm, Madarua e Usamigaras
troneggiano sulla cima della piramide sotto una volta ad arco
sorretta da sei colonne di stile classico, conferendo alla vista
esterna della costruzione un sublime tono di eleganza. Esse sono poi
riprodotte all'interno dei vari ambienti religiosi in svariate
dimensioni. Gli altari sono anch'essi presenti in numerosi
esemplari, essendone ogni culto in possesso. Sono presenti nelle più
svariate fatture, dai più sobri, ai più sfarzosi e raffinati, in
sintonia coi culti per i quali sono stati edificati. Meritano
inoltre accenno, alcuni mosaici presenti sia sulle pavimentazioni
che sulle mura dei livelli inferiori, nonché le delicate decorazioni
di alcune pareti degli ambienti superiori.
5) Architettura
Purtroppo, la sabbia e l'impeto del deserto hanno ormai ricoperto ed
eroso quasi tutti i resti della città, cosi ché non è possibile
ammirarne più il suo splendore. Ma nulla hanno potuto contro la
straordinaria solidità della piramide. Costruita "a gradoni",
presenta cinque livelli concentrici, ognuno dei quali alto almeno
sei metri. La sabbia ha potuto pertanto occultare solo all'incirca
la metà del livello alla base. Ad ogni gradone corrisponde
all'interno un piano, collegato agli altri da una scalinata ben
occultata ai vari livelli da un sistema di botole. L'accesso
all'interno è posto in alto, sulla cima della piramide, in
prossimità delle tre statue. L'osservazione di un singolo enorme e
pesante blocco di pietra tra le migliaia con cui l'opera è stata
realizzata, rende merito e onore allo straordinario grado di
organizzazione ed ingegneristica raggiunto dai cynidicei al culmine
della loro epopea. A conferma di ciò, basti pensare che alcuni
studiosi attribuiscono a costoro, la costruzione di una imponente
strada, non lontana dalle attuali rovine della città, che taglia
tutto il deserto il direzione nord-sud, fino ai remoti confini
meridionali del mondo. Tale meravigliosa opera, benché ormai in
stato di abbandono da secoli, stupisce ancor oggi gli avventurieri
per la sua solenne impressione di maestosità e robustezza, ed è
tutt'ora frequentemente utilizzata per spostarsi nel deserto.
6) Strade e collegamenti
Non vi è alcuna strada che consenta un accesso agevole a quest'area
del mondo. Essa è situata non lontano dall'oasi più importante del
deserto meridionale, in direzione sud-est da essa. Occorre tenere
ben presente le direzioni da seguire e percorrerle in fretta, per
schivare i pericoli che vi si annidano.
7) Geografia
A causa della sua natura, già descritta, non vi sono elementi di
tipo geografico da segnalare in questa zona.
L'area è infatti completamente immersa nel deserto, per cui nè
vegetazione nè corsi d'acqua sono riscontrabili. All'interno
dell'area, i cumuli di sabbia che ricoprono le rovine della città,
consentono di seguire un unico cammino, che porta alla base della
piramide e da qui, per mezzo di scalinata esterna, risalirne fino
alla cima. E' forse inoltre opportuno ricordare, che, benché non si
possa parlare di confini precisi in quanto le dune del deserto
offrono un riferimento geografico del tutto vago e aleatorio, dal
punto ove si comincia a scorgere le rovine della città è possibile
piuttosto facilmente trovare l'orientamento opportuno per
raggiungere i picchi dei giganti (v. capitolo relativo).
8) Turismo
E' una zona ben frequentata in quanto le attrattive sono numerose e
variegate. Oltre alla possibilità di accrescere il proprio bagaglio
di esperienza confrontandosi con le creature che vi abitano, è qui
possibile reperire non pochi oggetti che possono far la fortuna
degli avventurieri soprattutto di basse e medie capacità, in
particolare corazze, mantelli ed armi da lancio. Alle voci che
vorrebbero che sia qui nascosto un tesoro, non ci sentiamo di dar
conferma. Oltre a tutto ciò, molti degli avventurieri che hanno
avuto l'audacia di affrontare Zargon, giurano che egli è in possesso
di una misteriosa pergamena che sprigiona un'aura magica. Come egli
ne sia venuto in possesso ed a qual fine la custodisca resta un
mistero. Ciò che sembra certo, è che alcuni avventurieri bramano di
impossessarsene, forse perché consci di poterne trarre beneficio
magari in altri contesti.
9) Informazioni varie
Non vi sono possibilità di ristoro in quest'area, né per il
pernottamento, nè per l'approvvigionamento di viveri e bevande. Si
consiglia pertanto di fornirsi di un'adeguata scorta prima di
avventurarsi.
E' curioso, infine, notare, come i gruppi di avventurieri che si
prefiggono l'insano obiettivo di affrontare Zargon, si preoccupino
quasi sempre di reclutare tra le loro fila compagni che posseggano
le abilità tipiche dei ladri. Se ciò costituisca una coincidenza, o
se sia invece dettato da una reale esigenza, non è dato di sapere. |